

SCARICA PREVENTIVOCONTATTAMI

Marketing fai da se: si può fare, ma occorre una lunga preparazione oppure…
Abituati ai stancanti ritmi aziendali e sotto stress spendereste 4.500€ +IVA per sostenere un corso marketing full immersion (14 ore per ciascuno dei 3 giorni consecutivi), con uno dei più qualificati esperti di marketing in Italia? [PS. il corso esiste veramente…]
Certo!, se il vostro obiettivo è gestire in autonomia il marketing aziendale ma occorre una buona preparazione e una costanza non indifferente; meglio se da studente neolaureato.
In realtà occorre capire se non sia meglio studiare con calma e sui libri invece di terminare le 3 giornate del pesante corso con più dubbi che risposte e con la “certezza” di avere tutto spiegato nelle slide… OFFERTE in regalo!
Per riuscire a gestire il marketing aziendale e integrarlo in un processo di gestione di più ampio respiro, includendo quindi la parte della comunicazione integrata d’impresa e quella di gestione commerciale, occorre una preparazione tecnica che deve essere svolta poco alla volta e su una base tecnica via via sempre più complessa.
Ovviamente, alla teoria occorre applicare la pratica, ma solo i cosiddetti “problema solving” offrono alle persone la preparazione tecnica adeguata per affrontare specifiche problematiche aziendali, certamente fuori da schemi di guide e manuali.
Le immagini in basso mostrano la vastità e complessità del marketing, impossibile da apprendere in poco tempo e senza una saggia pratica sul campo. Nella prima immagine viene mostrato l’iter di analisi di una strategia mentre nella seconda vengono riportate alcune delle metodologie e strumenti online e offline per una gestione autonoma del proprio marketing aziendale.
Fonte: Anteprima Google Immagini
Indubbiamente è possibile creare il proprio e-commerce con l’ultimo Tool web in 5 minuti e senza toccare una sola riga di codice di programmazione, ma è chiaro che portare utenti verso il proprio ecommerce non sarà così semplice come su Ebay e Amazon dove gli acquirenti sanno dove fare gli affari!
Per riuscire a gestire il marketing aziendale in autonomia, occorre quindi una preparazione basata su rigide regole e conoscenze tecniche, non certamente alla portata di tutti.
L’attività di gestione autonoma del marketing e relativa formazione può limitarsi alla sola attività di gestione e mantenimento del marketing, fatto però con strumenti professionali.
Contattami nel caso desideri creare gli strumenti adeguati online e offline per il tuo marketing e in seguito valuteremo assieme un’attività formativa che ti aiuti ad apprendere i concetti utili per svolgere una gestione autonoma (Es. usare le funzionalità di un sito web per aggiornarlo in autonomia).

Crisis management: gli errori di comunicazione di Lidl Italia sul caso delle zingare chiuse in gabbia
In questo caso l’errore di Lidl Italia è stato quello di non scusarsi esplicitamente: avrebbe dovuto presentare le proprie scuse pubblicamente o almeno anche verso quei clienti offesi dal comportamento dei suoi stessi dipendenti. Insomma, doveva fare un passo indietro, accostare l’orgoglio tedesco tipico (Lidl è una catena di supermercati di origine tedesca) e scusarsi con tutti.
Invece si è focalizzata sui due protagonisti della vicenda, scegliendo di: prendere le distanze, dissociarsi, CONDANNARE FERMAMENTE e prendere provvedimenti. Questo, di fronte ad un problema sociale ben conosciuto, ovvero la delinquenza nei supermercati (fatta di furti, scippi e molestie) che genera frustrazione e delusione tra gli stessi clienti, come testimoniato nel video del giornalista Saverio Tomassi (by Fanpgage.it).
Il messaggio pubblicato da Lidl Italia su Facebook è apparso come un duro rimprovero verso gli autori dello gesto di cattivo gusto, spostando l’attenzione mediatica sul gesto –palesemente scherzoso dei due ragazzi- anziché sul problema della delinquenza. Il fatto è che tutto ciò non è passato inosservato alla pubblica opinione.
Infatti, in seguito all’accaduto, l’errore più grande di Lidl Italia -che ha provocato la vera escalation (rabbia delle persone verso il brand) dalla quale intendeva invece tutelarsi- è stato quello di utilizzare il canale di Facebook per diffondere la propria presa di posizione, lasciando la libertà agli utenti di controbattere e dire la propria opinione, come solo il canale di Facebook consente di fare.
Risultato: una pioggia incessante di insulti, minacce e imprecazioni contro la scelta di Lidl, che ha generato +16.000 commenti e +1.900 condivisioni del post (causando a sua volta un’ulteriore share con effetto domino). Ovviamente questo non è successo solo sul post pubblicato da Lidl, perché se si guarda nella sezione “Post delle persone che visitano la Pagina” si apre uno scenario praticamente identico.
Quando a livello aziendale accadono fatti di questo genere, che possono ledere l’immagine aziendale della società, occorre riflettere bene su come intervenire per dare una risposta tempestiva e quindi tutelarsi.
Sicuramente è necessario conoscere bene il target di riferimento verso cui ci rivolgiamo, in particolare la clientela, per riuscire a dare un segnale di risposta il più coerente possibile all’opinione comune. In secondo luogo occorre capire quali canali utilizzare per diffondere il messaggio e trovare altre misure in grado di attenuare la negatività, favorendo invece il dialogo pacifico per porre rimedio al danno (ad esempio con azioni di fidelizzazione).
Vuoi analizzare assieme tutti questi aspetti per redigere un piano di intervento, qualora si presentasse una situazione del genere, presso la tua azienda? Non farti trovare impreparato e reagisci con prontezza e persuasione comunicativa! Contattami senza impegno.

Posta Elettronica: usare filtri email per non perdere newsletter!
Capita a volte di non ricevere la newsletter alla quale ci siamo iscritti, ritrovandola per errore nella cartella SPAM che spesso viene gradualmente svuotata in maniera automatica dal programma di posta elettronica. Tra le cause più comuni, la configurazione errata della newsletter (da parte di chi la invia), rappresenta la causa del recapito errato nella cartella SPAM della propria posta elettronica, anziché nella posta in arrivo.
Per evitare che ciò accada è possibile “correggere” l’errore, con 2 pratiche soluzioni. La più semplice è aggiungere l’indirizzo email della newsletter all’interno della rubrica contatti della nostra posta elettronica. In genere è buona norma farlo subito (alla prima email che si riceve), evitando quindi che in futuro si possa presentare il problema.
Per riuscire invece a convogliare le mail in una specifica cartella (principale o posta di arrivo), evitando quindi di dimenticarci o perderla nel resto della posta è necessario impostare i cosiddetti “filtri email”, che consentono di ricevere in totale sicurezza le newsletter nella posta in arrivo. Dato che la sua configurazione -molto spesso- appare ostica vediamo come impostare un filtro per specifiche newsletter che non vogliamo perdere!
Prima di procedere occorre verificare che la mail che vogliamo ricevere non sia già stata recapitata erroneamente nella cartella SPAM, in tal caso caso occorre spostare la mail in “posta in arrivo” o “principale” e impostare la funzione “Non spam” qualora sia disponibile.
Impostare filtri email con YAHOO Webmail.
Per impostare un filtro è necessario prima di tutto spuntare il quadratino a sinistra della mail e poi andare alla voce denominata “…altro” (ultima voce del menù in alto). Scorrete il menù fino a trovare a trovare la voce “Filtra email cosi…”. Aprendosi una finestra a pop-up, occorre configurare il filtro “da” con la voce “contiene” e poi l’indirizzo email. Infine, lasciando invariate le altre voci occorre spuntare “Sposta il messaggio in questa cartella” con la funzione “In arrivo”. Cliccando SALVA otterremo un messaggio di notifica di avvenuto successo dell’operazione
Impostare filtri email con GMAIL Webmail.
Per impostare un filtro è necessario prima di tutto spuntare il quadratino a sinistra della mail, cliccare la voce del menù in alto “Altro” e infine la voce “Filtra i messaggi di questo tipo”. Si aprirà una finestra pop-up con impostazioni che lasceremo invariati nella prima schermata, accedendo quindi alla seconda schermata tramite la voce in basso a destra “Crea filtro con questa ricerca”. Facendo attenzione dove cliccare è necessario spuntare la voce “Applica l’etichetta” (creando una nuova etichetta), importantissima la voce “Non inviare mai a SPAM” e infine la voce “Applica categoria-> principale o personale”. Agendo in questo modo avremmo la newsletter visualizzata nel tab principale della nostra posta elettronica di Gmail.

Impostare filtri email con LIBERO Webmail
Per impostare un filtro è necessario prima di tutto spuntare il quadratino a sinistra della mail e poi andare alla voce denominata “Organizza” e poi “Imposta filtro con questo mittente”. Una volta aperta la finestra popup è necessario configurare il corretto settaggio, dando innanzitutto un nome al filtro e alla voce “Azione”, impostare “Sposta in” con “Inbox” e infine cliccare su Salva.
Impostare filtri email con ARUBA Webmail
In questo caso la strada è diversa, ma pur sempre semplicissima! Per impostare un filtro occorre recarsi all’ultima voce del menù di sinistra, fino a cliccare “Regole messaggi”. Una volta aperta la finestra cliccare su “Nuovo Filtro”. Infine dare un nome al filtro e impostare l’indirizzo email della newsletter, in modo che appaia questa dicitura una volta salvato “Se Da contiene xxx@xxx.it poi sposta in posta di arrivo”.
Nel caso avessi bisogno di un aiuto particolare nella fase di configurazione rubrica/filtro puoi contattarmi senza impegno. Contattami anche nel caso volessi utilizzare un servizio di newsletter per inviare le tue comunicazioni e assicurarti che siano ricevute dai destinatari (fare Email-Marketing).
