L’importanza della User experience, prima della commercializzazione di un prodotto o servizi.
Partiamo dal concetto di user experience o esperienza utente, ovvero ciò che una persona prova utilizzando un prodotto/servizio. In molti casi la user experience è in grado di far emergere elementi che aiutano a ottimizzarne le caratteristiche e quindi una facile vendita.
Se per molti l’user experience rappresenta un elemento cardine per la commercializzazione di un prodotto o servizio, per altri è un vero e proprio problema. Di fatto è con la user experience che emergono difetti di progettazione. Capire problemi o lacune di un prodotto non è semplice e in molti casi diventa un operazione lunga, complessa e costosa. Per aggirare il problema solitamente si avvia la commercializzazione, per poi correggere eventualmente con la realizzazione di prodotti sostitutivi. Questa soluzione non è assolutamente la strada corretta da adottare. Vediamo il perché.
In passato ho lavorato per aziende che producevano servizi, basati su attenti studi svolti da persone altamente specializzate e con un livello di professionalità davvero elevato. Date le premesse, partivano con la fase di vendita commerciale pensando di aver creato un servizio altamente performante. Ahimè, molti di questi si rivelarono di scarso successo, in particolare subito dopo le prime vendite. I consumatori hanno iniziato a recedere dal servizio oppure a rifiutare ulteriori abbonamenti, un po’ perché questo non rispecchiava le promesse fatte in fase contrattuale oppure per aspetti tecnici che ne limitavano il suo utilizzo.
Volete un altro caso, sicuramente ben conosciuto? I provider ADSL che vendono servizi vantaggiosi a prezzi di mercato si scontrano con i problemi tecnici solo nel momento in cui i suoi consumatori utilizzano tali servizi. Finte promesse, non mantenute e che celano dei veri e propri accanimenti verso la customer-service, troppo impegnata a risolvere i problemi tecnici invece di raccogliere le ragioni che emergono da tali complicazioni.
In questi casi si può comunque intervenire, sia da un punto di vista commerciale (finalizzato a non perdere il cliente = fidelizzazione), che da un punto di vista tecnico (sviluppando un secondo servizio in grado di sopperire i problemi tecnici evidenziati dal consumatore. Vediamo un caso sicuramente ben noto.
Vi ricordate il Power Mac G4 Cube? Un computer di 20x20x20 Cm lanciato nel 2000, che prometteva grandi cose: tra cui il funzionamento silenzioso, grazie all’assenza delle ventole di raffreddamento. Andò fuori commercio l’anno dopo, dopo una pioggia incessante di proteste dei consumatori che lamentavano proprio il surriscaldamento della macchina. L’insuccesso tecnologico fu un tale flop che gli stessi consumatori si presero gioco del prodotto, trasformandolo ad esempio in un grazioso acquario domestico per pesci. Da questo fallimento fu sviluppato un prodotto simile (MAC Mini) solo nel 2007, dotato di una tecnologia sicuramente più avanzata, in grado sia di supportare complessi stress-test che il giudizio dell’ user experience.
E’ importante quindi valutare una fase di testing del prodotto/servizio, prima della sua produzione in scala industriale e quindi commercializzazione. La soluzione più congeniale è testare il prodotto o servizio non da chi lo ha creato (come spesso accade) bensì da chi è totalmente estraneo alla progettazione e sviluppo. Ancora più importante è gestire la fase di testing da più individui così da raccogliere più informazioni possibili.
Se non siete convinti di ciò potete liberamente rischiare come fece la Toyota nel 2010 ritirando dal mercato 8.000.000 di autovetture per un difetto tecnico all’acceleratore (un problema scoperto dagli stessi consumatori). Riprendendo questo esempio, possiamo capire quanto sia stato elevato il danno di immagine del Brand (in termini di affidabilità), soprattutto a vantaggio della concorrenza, oltre alla perdita di valore delle azioni bancarie (oltre il 14% in una settimana). L’operazione di sostituzione del componente “fallato” ha spinto tutte le officine autorizzare Toyota a lavorare a rimanere aperte 24 h fino al totale risanamento di tutte le autovetture coinvolte.
Anche questo caso si è originato dalla foga di vendere, prima di aver adeguatamente fatto provare il prodotto o servizio ad un gruppo di futuri consumatori. E’ importante quindi saper raccogliere astutamente queste preziose informazioni e poi successivamente applicarle prima della produzione industriale.
Se desideri avviare un processo di testing e raccolta dati su prodotti e servizi contattami senza impegno. Vedremo assieme come catalogare pregi e difetti che derivano direttamente dal consumatore e che possono in alcuni casi far emergere aspetti in grado di arricchire le caratteristiche di prodotto o servizio da un punto di vista business.
La COMBO: come mettere “fuori gioco” la concorrenza.
Se operate in un mercato con elevata concorrenza vi sarete subito accorti delle difficoltà che si riscontrano nella vendita dei vostri prodotti/servizi. La concorrenza rappresenta per molti uno scoglio difficile da superare, soprattutto se siete commerciali o venditori in erba.
In molti casi per fronteggiare gli avversari si tende a puntare la propria offerta commerciale al ribasso oppure cercando di comunicare un maggior livello di qualità rispetto a quello offerto dalla concorrenza. Sono due soluzioni che sicuramente risultano complicate e che necessitano di un’attenta analisi nella definizione di una proposta commerciale. Se nel primo caso si rischia di ottenere un margine di guadagno davvero minino, nel secondo caso il rischio è sicuramente maggiore, poiché si tende in molti casi a vendere una qualità (del prodotto/servizio) che in realtà non esiste, quindi a ingannare l’acquirente.
Quando promuovete i vostri prodotti o servizi correte il rischio di colpire non solo il vostro target commerciale ma anche la concorrenza, che attende impaziente di rispondere con una proposta sicuramente più allettante della vostra. Individuato il focus del problema non resta che provare la soluzione, denominata “Combo” che si presta sicuramente a mettere in seria difficoltà le azioni commerciali della concorrenza. Se avete giocato almeno una volta con la famosa App Mobile chiamata “FruitNinjia” sicuramente avrete già intuito di cosa sto parlando. Rimanendo quindi in tema di videogiochi la combo è l’abbreviazione del termine inglese combination, ovvero “combinazione”, quindi si tratta di fare una vera e propria “combinazione di prodotti”.
Mi spiego meglio: invece di vendere i singoli prodotti occorre unire in un’unica offerta commerciale più prodotti tra loro. Il vantaggio competitivo dell’offerta emerge ovviamente quando unite prodotti diversificati tra loro. Esempio pratico: invece di mostrare pubblicamente sul vostro volantino delle offerte il singolo prodotto A scontato del 10% e il singolo prodotto B (magari senza sconto), fate un’unica offerta creando una combinazione. In tal modo, quello che andrete a mostrare al pubblico sarà un “combo”costituito dai prodotti A e B su cui viene applicato uno sconto del 10% (ovviamente se acquistati assieme), quindi un solo prezzo con un solo sconto.
IL RISULTATO DI QUESTA OPERAZIONE È PALESEMENTE EVIDENTE, POICHÉ LA CONCORRENZA -INTENTA A REPLICARE L’OFFERTA AD UN PREZZO PIU’ VANTAGGIOSO RISPETTO AL VOSTRO- SI TROVA SPIAZZATA NEL COMPRENDERE SU QUALE PRODOTTO STATE REALMENTE OFFRENDO UNO SCONTO.
L’informazione mancante -necessaria alla concorrenza per capire quale prodotto tra i due è scontato- emerge dalla fattura o scontrino (poichè non viene erogato pubblicamente), dato che per legge è necessario riportare in chiaro prezzi e sconti. Questo non è un problema, perché mentre la concorrenza si prepara a rispondere con un’offerta migliore, progettando una campagna pubblicitaria, voi state già vendendo e in molti casi grazie al passa-parola generato dai primi acquirenti! Per la concorrenza è game-over, in molti casi ancora prima di aver tentato ad entrare in competizione!
Per riuscire ad applicare con saggezza questa tecnica e trarne i relativi vantaggi, occorre agire con grande rapidità e astuzia: dovete essere veloci poiché la concorrenza potrebbe scoprire il trucco, quindi conviene creare numerose combo di prodotti diversi e scaltri nell’operare a monte, poiché il problema maggiore di questa tecnica è riuscire a capire se il potenziale target commerciale si mostrerà interessato a comprare prodotti abbinati.
Questa tecnica viene applicata di solito quando si ha la certezza che il potenziale cliente possa avere un buon appeal verso la vostra offerta. In genere questo problema viene risolto consultando uno storico delle vendite, magari dell’anno precedente, identificando i prodotti maggiormente richiesti e con una maggiore probabilità di essere acquistati nuovamente, anche se proposti assieme. Se non si dispone di uno storico delle vendite, occorre necessariamente svolgere indagini di mercato, ma ovviamente si tratta un’operazione complessa che non può essere facilmente gestita da tutti, soprattutto in breve tempo.
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Brand-management: come mettere il “booster” ad ogni StartUp!
Sappiamo -senza tanti fronzoli- che l’obiettivo fulcro di ogni azienda o nuova startup è riuscire a vendere il prodotto/servizio in modo tale da garantire un florido e sereno futuro alla propria realtà imprenditoriale. Per far ciò occorre costruire innanzitutto un buon portafoglio clienti, seguendo le direttive evidenziate nel vostro business-plan.
Ora ponetevi la domanda, non una qualunque, ma quella che fino ad ora avete tralasciato e che rappresenta in realtà l’accensione del motore per riuscire ad acquisire clienti devoti.
“Ho il giusto appeal per costruire il mio portafoglio clienti?”
Se il vostro business e contenuto in un documento, non potete andare dai clienti con il business-plan alla mano. A loro non interessa il vostro obiettivo di fatturato o le dinamiche studiate per superare senza problemi i primi anni dell’azienda, ma solamente se il vostro business è in grado di soddisfare le loro esigenze, magari costruendo un rapporto di fiducia solido e duraturo, se necessario. E’ fondamentale quindi recarsi dal cliente con la giusta documentazione di presentazione, spiegando caratteristiche e importanza del vostro prodotto/servizio. Si tratta di una soluzione che -se curata a dovere- induce ad uno stimolo sicuramente positivo, anche nei casi in cui il potenziale cliente abbia dubbi o incertezze.
E’ importante affermare la vostra identità sul mercato. I vostri potenziali clienti hanno bisogno di capire se siete dei professionisti, documentarsi non solo sul prodotto/servizio innovativo che gli state per offrire, ma ricevere anche accurate informazioni sul vostro conto. Pertanto, per riuscire ad ingaggiarli facilmente occorre valutare -e di conseguenza costruire nel tempo- una complessa attività denominata “brand-management”, il cui scopo è aumentare il valore percepito da parte del consumatore rispetto a un prodotto/servizio, aumentando di riflesso il valore globale del brand aziendale.
Il brand management mette in campo specifiche tecniche marketing con le quali si possono promuovere sia i prodotti/servizi che il brand aziendale in sé.