Brand-management: come mettere il “booster” ad ogni StartUp!

Brand-management: come mettere il “booster” ad ogni StartUp!

Brand_Company_IdentitySappiamo -senza tanti fronzoli- che l’obiettivo fulcro di ogni azienda o nuova startup è riuscire a vendere il prodotto/servizio in modo tale da garantire un florido e sereno futuro alla propria realtà imprenditoriale. Per far ciò occorre costruire innanzitutto un buon portafoglio clienti, seguendo le direttive evidenziate nel vostro business-plan.

Ora ponetevi la domanda, non una qualunque, ma quella che fino ad ora avete tralasciato e che rappresenta in realtà l’accensione del motore per riuscire ad acquisire clienti devoti.

“Ho il giusto appeal per costruire il mio portafoglio clienti?”

brand_manualSe il vostro business e contenuto in un documento, non potete andare dai clienti con il business-plan alla mano. A loro non interessa il vostro obiettivo di fatturato o le dinamiche studiate per superare senza problemi i primi anni dell’azienda, ma solamente se il vostro business è in grado di soddisfare le loro esigenze, magari costruendo un rapporto di fiducia solido e duraturo, se necessario. E’ fondamentale quindi recarsi dal cliente con la giusta documentazione di presentazione, spiegando caratteristiche e importanza del vostro prodotto/servizio. Si tratta di una soluzione che -se curata a dovere- induce ad uno stimolo sicuramente positivo, anche nei casi in cui il potenziale cliente abbia dubbi o incertezze.

E’ importante affermare la vostra identità sul mercato. I vostri potenziali clienti hanno bisogno di capire se siete dei professionisti, documentarsi non solo sul prodotto/servizio innovativo che gli state per offrire, ma ricevere anche accurate informazioni sul vostro conto. Pertanto, per riuscire ad ingaggiarli facilmente occorre valutare -e di conseguenza costruire nel tempo- una complessa attività denominata “brand-management”, il cui scopo è aumentare il valore percepito da parte del consumatore rispetto a un prodotto/servizio, aumentando di riflesso il valore globale del brand aziendale.

Il brand management mette in campo specifiche tecniche marketing con le quali si possono promuovere sia i prodotti/servizi che il brand aziendale in sé.

Sviluppare un’attività di gestione del brand (o brand-management) significa quindi costruire gradualmente un percorso di crescita in grado di agevolare l’ingaggio sui vostri clienti, avvicinarli al vostro brand, infondere sensazioni di sicurezza e fiducia e possibilmente allontanare quelle negative. La gestione del brand è un’attività lunga e complessa, che non deve assolutamente spaventare, anzi deve convivere serenamente con le attività del proprio business-plan. Il brand management mette in campo specifiche tecniche marketing con le quali si possono promuovere sia i prodotti/servizi che il brand aziendale in sé. Per una startup agli inizi, sicuramente l’attenzione ricadrà sul prodotto/servizio, tralasciando la corporate aziendale. In realtà è buona norma gestire entrambi in maniera congiunta fin da subito, sfruttando la sinergia “product-corporate”.

Se desideri sviluppare un'attività di brand management o vuoi ricevere approfondimenti e consigli pratici, contattami senza impegno!

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^
Agenti venditori: una valida alternativa per potenziare i processi di vendita…

Agenti venditori: una valida alternativa per potenziare i processi di vendita…

La vendita commerciale rappresenta sicuramente uno degli aspetti più complessi e articolati che ha caratterizzato i processi di business in questi anni di recessione economica. Sicuramente, chi ha sofferto in modo particolare sono le piccole aziende, soprattutto quelle che offrono un prodotto/servizio attraverso un’agguerrita concorrenza commerciale. Entriamo quindi nel vivo dell’argomento, analizzando questo segmento di mercato che rappresenta i ¾ delle realtà imprenditoriali italiane.

Sappiamo che un buon venditore è una persona che in genere possiede un’esperienza di vendita spesso maturata sul campo (magari con un portafoglio clienti all’attivo), ed in base alla propria esperienza si fa pagare “a caro prezzo”. Per aggirare quindi i costi degli agenti venditori “senior”, spesso si cercano agenti alle prime armi, con poca esperienza che probabilmente durante la fase di vendita causerebbero più danni al Brand che profitti. Dopo aver concordato la provvigione sulle vendite e magari “incoraggiato” l’apertura della partita Iva dopo un periodo di prova, il piccolo imprenditore lancia gli agenti venditori novelli allo sbaraglio (magari su una specifica zona) invitandoli a bussare porta dopo porta. Alcuni anticipano l’attività con call-center, per indirizzare al meglio gli agenti venditori che poi in seguito dovranno recarsi in loco.

Questa “avvincente” tecnica di vendita ha attirato l’interesse di tantissimi imprenditori, soprattutto in questi anni difficili, arrivando quasi al punto di passare l’intera giornata a rispondere al telefono o aprire la porta ad agenti venditori pronti a rifilare i più disparati generi di prodotti e servizi, a volte con insistenza e arroganza quasi da mercante “vucumprà” pur di portare a termine la vendita. Alla fine non restano che parenti e amici, forse gli unici pronti ad ascoltarvi giusto per compassione. Avete presente il film “Sole a catinelle” dove il protagonista, interpretato da Checco Zalone, è un maldestro venditore di aspirapolvere, che per incompetenza arriva a perdere la propria dignità in famiglia?

Si tratta di un’attività di vendita che, a mio avviso, è ormai defunta dalla fine degli anni ‘90 e come anticipato prima, rischia di compromettere addirittura l’immagine del Brand che si tenta di promuovere.

Questa riflessione mi è nata da una situazione reale, vissuta presso un’azienda di Ferrara per la quale mi ero candidato come consulente commerciale, con l’obiettivo di sondare eventuali esigenze presso le aziende clienti (finalizzate a svolgere double-selling o up-selling). L’obiettivo del committente era chiaro fin da subito: non apparire un imbonitore, cioè non tentare di vendere ad ogni costo un prodotto/servizio che il potenziale cliente non richieda espressamente, in modo tale da non pressarlo. E’ una situazione sicuramente atipica, dove qualsiasi agente di vendita, junior o senior che sia, verrebbero subito “fatti fuori”. Per questo genere di attività, occorre inizialmente mettere da parte la vendita in sé, fare un attento focus sulle esigenze del cliente e valutare solo in seguito eventuali scenari di vendita. Detto ciò, immaginate quale potrebbe essere il guadagno personale se fosse basato solo sulle vendite realmente acquisite. Esatto!, si correrebbe il rischio di passare ore e ore dal cliente senza portare a casa nulla…

Mi sono dilungato su questo aneddoto per aprire la seconda parte dell’articolo: analizzare le possibili soluzioni al problema della vendita commerciale.

Quando un prodotto/servizio si vende a fatica, per via dell’elevata concorrenza o perché è probabilmente scadente, occorre studiare un metodo efficace per aggirare il problema. Sicuramente fare attività di marketing strategico, seguita poi dallo sviluppo concreto di tali azioni, è la prima arma da adottare. Questa non è una soluzione che si apprende subito leggendo ad esempio un manuale. Fare marketing è una disciplina che si impara con il tempo e costanza, facendo studi e numerose prove, lavorando sul prodotto e in alcuni casi immedesimandosi sul consumatore finale.

Occorre conoscere le tecniche di vendita, e soprattutto -permettetemi di ribadire e sottolineare SOPRATTUTTO- conoscere tutte le caratteristiche del prodotto/servizio da promuovere e del consumatore finale. Un po’ come nell’esilarante film di “What women want”, per fare un altro esempio cinematografico, dove Mel Gibson interpreta un manager marketing alle prese con un nuovo slogan per una campagna pubblicitaria di prodotto: si troverà a dover studiare le caratteristiche del prodotto (prettamente femminile), immedesimandosi nel consumatore finale (attraverso comiche gag) e cercando di intuirne le sue scelte di acquisto…

In genere, questo studio specifico viene svolto direttamente dalla casa produttrice, ma quando si tratta di vendere sul territorio ad un target potenzialmente vasto e con gusti e preferenze differenti (come per i generi alimentari, cosmesi, abbigliamento, ecc) le cose si fanno complicate. Solitamente, a rendere la vita difficile è la concorrenza, e una buona offerta commerciale (magari abbinando prodotti/servizi diversi in una sorta di kit) aiuta le probabilità di successo nella fase di vendita. Per fare questo occorre avere un’ampia conoscenza del target di riferimento, cercando di capire le scelte del consumatore che porteranno poi all’acquisto dei prodotti, attraverso un’analisi di mercato mirata, meglio se territorialmente circoscritta.

In alcuni casi sarebbe opportuno “modellare” l’offerta commerciale, o se possibile, le caratteristiche del prodotto/servizio in base alle considerazioni emerse dagli studi di mercato. Le figure reputate a svolgere questo compito non sono gli agenti venditori, ma figure che hanno la competenza professionale in grado di confrontarsi sia con il commerciale interno che con il reparto di produzione aziendale.

Quando non è possibile avvalersi di un Product Manager aziendale, si può affidare il compito all’Addetto marketing che, oltre a curare le campagne pubblicitarie e gli strumenti di comunicazione, ha la possibilità di studiare e comprendere dati e informazioni sul potenziale target di riferimento; l’attività dell’addetto marketing è in grado di fornire sia soluzioni finalizzate a far conoscere l’offerta commerciale sul mercato (campagne pubblicitarie, web-marketing, ecc) che fornire i giusti strumenti di comunicazione (cataloghi, biglietti da visita, brochure aziendale, ecc) che agevoleranno gli agenti a vendere più facilmente e con minor sforzo. Diciamo che avere un semplice sito web di presentazione aziendale e la fanpage di Facebook non bastano. Occorre invece “erogare” sempre novità (tramite canali on-line e off-line), fornendo informazioni -non esclusivamente commerciali- in modo continuativo e costante!

Per vendere meglio oggi occorre offrire una soluzione che soddisfi davvero il bisogno economico del consumatore, restringere il campo di vendita lavorando per nicchie di mercato e riservare un budget pubblicitario da affidare a chi sappia astutamente gestirlo. Puoi approfondire l’argomento leggendo l’articolo: “PICCOLE IMPRESE: i miei 3 consigli per iniziare al meglio il 2016”.

Se sei un imprenditore stanco dei risultati dei tuoi agenti venditori contatami senza impegno, valuteremo insieme le possibili soluzioni per potenziare le vendite!

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^
“Flagship Product”: cos’è e perché è davvero importante avere un prodotto di punta.

“Flagship Product”: cos’è e perché è davvero importante avere un prodotto di punta.

Giorni fa stavo filmando un corso di formazione per un mio cliente, tenuto da un noto pasticcere di fama mondiale. Durante le riprese, il docente ha fornito più volte ricchi spunti e consigli di vendita dei prodotti in negozio, spaziando dell’importanza di aver un buon packaging fino alle attività di marketing. Tra questi, l’attenzione mi è caduta particolarmente sul cosiddetto “prodotto di punta”, un tema davvero sottovalutato e del quale sono convinto che pure gli stessi partecipanti non abbiano percepito la sua importanza, poiché troppo concentrati ad osservare le fasi di preparazione della ricetta.

prodotti-di-puntaSi parlava dell’allestimento della vetrina del negozio e della sua rilevanza. Noi tutti sappiamo che, per mostrare la novità del momento, le vetrine vengono organizzate contestualizzando i prodotti ad ogni festività in arrivo o in genere durante il cambio di stagione. In questo caso l’attenzione si focalizza particolarmente sul contesto nel quale gli stessi prodotti vengono esposti in vetrina, deviando quindi l’importanza del prodotto di punta, considerato strategicamente fondamentale per un’impresa, soprattutto se artigiana.

Ogni negozio deve avere un proprio prodotto di spicco e deve essere facilmente identificabile tra tutti i vari prodotti esposti in vetrina. Cerchiamo quindi di indagare meglio, approfondendo gli aspetti di marketing management del cosiddetto “Flagship Product”.

Il prodotto di punta (ma può essere anche un servizio) è chiamato così poiché rappresenta in genere il precursore della gamma prodotti/servizi di una società, rappresentando la fonte principale delle sue entrate e in alcuni casi l’identità che ne determina il prestigio nel mercato. In genere il prodotto di punta comunica un concetto o una soluzione ad un bisogno economico, al quale le persone facilmente associano l’azienda produttrice. Il suo valore è di vitale importanza, poiché i clienti, acquistando il prodotto di punta, sono più propensi ad acquisire altri prodotti e servizi del medesimo fornitore.

Secondo il docente-pasticcere, “[…] il prodotto di punta in una pasticceria è quello che tra tutti deve generare almeno il 50% dell’intero fatturato annuo.
Si tratta del prodotto che deve “tirare tutto il carro”, ovvero deve essere considerato l’elite dell’intera gamma prodotti […]
“.

In una situazione economica difficile come questa, l’importanza del prodotto di punta deve essere alla pari o in certi casi superiore alle novità del momento.
Quando queste perderanno importanza, il prodotto di punta sarà invece quello che permetterà di equilibrare le vendite, evitando un eventuale collasso di produzione.

Senza scendere nell’approfondimento del cosiddetto “ciclo di vita del prodotto”, occorre semplicemente studiare un modo per offrire una lunga vita al prodotto di punta: esso, per essere considerato tale dovrebbe avere a mio avviso le seguenti caratteristiche:

 1.Deve fornire una soluzione unica ad un bisogno economico, che prima era assente o non in grado di rispondere efficacemente ad una richiesta di mercato. Deve essere semplicemente unico e inimitabile, costruendo velocemente la propria fama.

2.Deve rappresentare il punto di partenza per la produzione di altri prodotti secondari dello stesso genere, diventando quindi una valida soluzione “base”.

3. Deve essere marchiato in modo distintivo con un nome o un’identità, in grado di differenziarsi dagli altri prodotti dell’intera gamma.

4. Deve essere costantemente soggetto ad attività di marketing (anche di piccole soluzioni), al fine di garantire una regolare e durevole notorietà in negozio.

5.Deve essere tale e quale nel corso del tempo, concedendo al massimo solo alcune variazioni limitate nel breve termine, cioè in forma di “Special Edition”.

flagship-productInsomma, senza un prodotto di punta, sarebbe estremamente difficile creare e mantenere un’identità competitiva sul mercato. Esso consente in molti casi di differenziarsi dalla massa e, se tutelato adeguatamente, anche di diventare una vera icona del business aziendale. Non sempre quindi inseguire mode e tendenze del momento si rivela la soluzione ideale per garantire il presente e futuro della propria attività. Il prodotto di punta offre sicuramente una valida occasione per sostenere il business aziendale, soprattutto in quei momenti in cui in mercato offre nuove prospettive di sviluppo e crescita.

Contattami senza impegno per ricevere approfondimenti o consigli pratici!

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^
Comunicare il volontariato di Protezione Civile: la campagna promozionale di Simultatem 2016

Comunicare il volontariato di Protezione Civile: la campagna promozionale di Simultatem 2016

La campagna promozionale di Simultatem 2016 è stata realizzata unicamente per avvicinare la popolazione al mondo del volontariato di Protezione Civile, obiettivo non facile per la quasi totale assenza di sensibilizzazione su questa tematica. Di fatti il lavoro svolto si basa su un’attività di ricerca e sviluppo, durata quasi 3 mesi, mentre la campagna pubblicitaria è stata sviluppata durante i 30 giorni antecedenti all’evento. La campagna promozionale del progetto Simultatem 2016 si compone di un materiale promozionale piuttosto eterogeneo, che sfrutta più canali di comunicazione (On-line e Off-line).

FOCUS: PROGETTO SIMULTATEM 2016

Il progetto “Simultatem”, è un’attività di addestramento di volontariato di Protezione Civile, svoltosi a Copparo (FE) il 9 e 10 Aprile 2016, che ha visto impegnati circa 120 volontari di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco (Volontari) in un addestramento collettivo, basato su 48 ore di lavoro “no-stop”. Il progetto è stato approvato dall’Agenzia di Protezione Civile della regione Emilia-Romagna e da tutte le istituzioni locali del territorio ferrarese.

E’ attorno al concetto di cooperazione, che ruota l’idea del logo assegnato all’evento. Partiamo quindi dal logotipo, ovvero dal nome che, seppur in forma espressiva, esplica al meglio il concetto di “lavoro congiunto”: Simultatem infatti è una parola latina che significa “insieme”, lavorare assieme o più genericamente stare assieme.

Per rappresentare invece il pittogramma da accorpare al logotipo, ho lavorato sul concetto dei tre “macro categorie” di partecipanti legati al progetto, ovvero volontari effettivi di Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco (Volontari). In questo caso ho rappresentato in forma stilizzata le uniformi di questi 3 segmenti. L’aggiunta dell’anno in corso si è rivelata fondamentale per trasmettere il senso di novità e “freschezza” del progetto, che quasi sicuramente verrà utilizzata per distinguerla dalle prossime edizioni.

Delineato il logo da utilizzare, il passo successivo è scegliere il tema grafico e i colori del progetto, elementi in grado attribuire un’identità grafico-percettiva facilmente riconoscibile una volta lanciata la campagna pubblicitaria, nata dalla necessità di avvicinare la cittadinanza al mondo del volontariato di protezione civile e finalizzata alla buona sensibilizzazione verso tale tematica. Per rispondere a questa esigenza quindi ho focalizzato l’attenzione su alcune foto di scenari di intervento di Protezione Civile, disponendole con un “gioco grafico” a forma di spirale. Si tratta di un elemento grafico sicuramente atipico, pensato per differenziarsi dal materiale pubblicitario classico di sagre e feste di paese.

Come colore simbolo dell’evento, sia sul materiale grafica-stampa (locandine, biglietti da visita e gadget) che online su sito web e social-network, ho utilizzato l’arancione, che nella psicologia del colore induce sensazioni di serenità, entusiasmo, allegria, è simbolo di armonia interiore e di fiducia in se stessi e negli altri, principi sui quali si basa il progetto “Simultatem”.

Per quanto riguarda quindi i canali off-line è stata realizzata una locandina con tiratura di 100 copie da affiggere presso locali pubblici e attività commerciali e un volantino di accompagnamento, distribuito con una tiratura di 5.000 pezzi. Il tutto distribuito capillarmente su un territorio di 370Km2.

RollUp Conferenza StampaContemporaneamente è stata impostata un’attività di Ufficio Stampa, per diffondere la comunicazione tramite i mass-media locali. La rassegna stampa finale è costituita quindi da 16 pubblicazioni di cui 8 su testate giornalistiche stampa (locali), 3 su testate giornalistiche online (locali), 2 su magazine online di settore (nazionale), 2 blog e 2 portali istituzionali, tra cui quello del Dipartimento di Protezione Civile di Roma.

FOCUS: COMUNICAZIONE SCUOLE

Per far conoscere l’evento alla popolazione ed in particolar modo a bambini e ragazzi, è stata realizzato un volantino (affiancato alla pubblicazione ufficiale) con una linea grafica espressamente dedicata ad un target preadolescenziale, dotato di un livello di “comunicazione” più semplice: la grafica ruota attorno al concetto di “assistenza”, ricollegandolo simbolicamente all’immagine della tenda di accoglienza (comunemente conosciuta come P88 Ministeriale).

I colori utilizzati per il materiale promozionale hanno aiutato notevolmente, poiché il verde del prato e il blu delle tende sono toni che nella psicologia del colore infondono sensazioni di calma, tranquillità ed equilibrio. Il blu in particolare ha la capacità di generare un senso di rilassamento, allontanando l’ansia. Sono aspetti che possono apparire estremizzanti, ma che in un contesto caotico e stressante quale un’emergenza possono rivelarsi persuadenti. Non a caso le tende ministeriali utilizzate dalla Protezione Civile sono proprio di questo colore.

Il retro del volantino per le scuole riporta (rispetto a quello ufficiale) una piccola spiegazione di ciò che il visitatore troverà recandosi al campo allestito a Copparo, utilizzando uno stile istituzionale e di facile lettura, privo di tecnicismi: quindi non troppo banale e nemmeno troppo tecnico. Questo perché anche i genitori dei ragazzi avrebbero potuto fruire di tali informazioni. Sul fronte del volantino, all’interno delle “vignette” appare una CTA (Call to Action), finalizzata a invitare i genitori ad accompagnare i propri figli a visitare il campo.

Per quanto riguarda il canale online sicuramente realizzare un sito web espressamente dedicato all’evento è stato l’aspetto di maggior importanza. Il sito sviluppato in modalità responsive (ottimizzato per dispositivi mobile), raccoglie tutte quelle informazioni che per ragioni di spazio non potevano essere riportate sul materiale cartaceo.

Nel sito si trovano informazioni destinate sia ai partecipanti/volontari dell’evento che alla popolazione. Inoltre, il sito ha offerto la possibilità di conoscere i promotori del progetto, tutte le partnership collegate e gli sponsor. Il traffico sul sito ha generato circa 3.000 visualizzazioni in circa 15 giorni.

Ad accompagnare il sito è stata aperta una fanpage su Facebook, in modo da generare traffico di utenti dal social al sito e viceversa: i post nel loro insieme hanno generato complessivamente più di 8.900 visualizzazioni in un mese. La fanpage si è rivelata particolarmente utile anche per raccogliere immagini fotografiche, pubblicando in tempo reale impressioni e commenti dei presenti. Infine, è stata predisposta una piccola campagna marketing a pagamento (con Facebook ADS) di circa una settimana (con un target espressamente profilato), che ha generato più di 3.800 visualizzazioni. I valori seppur “bassi” (dovuti all’attività svolta in breve tempo) fanno capire comunque l’importanza di utilizzo dei canali online.

A proposito di numeri, è giusto ricordare che le presenze al campo di addestramento sono state sicuramente numerose e nettamente superiori alle aspettative. Circa 200 visitatori, composti per lo più da famiglie con figli molto giovani, hanno vistato il campo nei 2 giorni dell’evento. L’afflusso è stato regolare, raggiungendo il picco massimo intorno alle ore 11 del mattino di sabato e domenica e alle ore 15 del pomeriggio di sabato. Due classi dell’Istituito di scuola superiore di 2° grado “Ugo Foscolo” di Berra (FE), circa 30 ragazzi, hanno partecipato alla visita guidata del campo.

Linea coordinata SimultatemAi più piccoli (alunni o meno) è stato consegnato in regalo un gadget come ricordo, costituito da un sacchetto (modello porta-scarpe da ginnastica) con logo stampato “Simultatem”, ed all’interno alcuni gadget personalizzati delle varie associazioni partecipanti.

FOCUS: ARTICOLO BLOG

Questo articolo nasce da un passione profonda verso il mondo del volontariato di Protezione Civile, coltivata da più di 10 anni con attività di addestramento costante e interventi in emergenze nazionali. Se vi è piaciuto l’articolo vi chiedo cortesemente di condividerlo e, nel caso siate intenzionati a creare la comunicazione di un evento similare (su tutto il territorio nazionale), sarei felice di seguirne le fasi di sviluppo, assicurandovi la buona riuscita del progetto. Contattatemi per ogni informazione o chiarimento.

Mi chiamo Davide Canella e sono uno specialista in Comunicazione e Marketing d’impresa. Lavoro come libero professionista implementando soluzioni di comunicazione integrata, miscelando Design e strategie on/offline! Scopri di più sul mio profilo e servizi:<a title="HOME-PAGE" href="https://www.hybriddesign.it/">...CLICCA QUI</a>Condividi l'articolo sui tuoi social, prima di lasciare questa pagina! Grazie mille! ^_^

Visita il nuovo sito!

Presto questo sito sarà dismesso, visita il nuovo sito DavideCanella.it, con una veste grafica e logo tutta nuova!

You have Successfully Subscribed!

Pin It on Pinterest